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Madonna del Darfur - Sud Sudan          (C.K.Gallone ©)

Photo Therapy

Quell'immagine che attiva l'Inconscio

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Molti anni prima di divenire Analista Filosofo ho impiegato l’arte fotografica per raccontare le storie del mondo che soffre, tra guerre e crisi umanitarie. E ho osservato come la fotografia ci consente di cogliere, fermando un istante di vita, un’emozione profonda che si è attivata dentro di noi.

Il più delle volte siamo inconsapevoli del motivo per cui abbiamo scattato quell’immagine. Ma è accaduto qualche cosa per cui la fantasia è stata attivata dal nostro inconscio. A volte può essere il ricordo di un’altra immagine vista molto tempo prima. O qualche emozione che si è accesa improvvisamente.

 

In un percorso analitico, a volte, accade di non essere in grado di esprimere proprio quello stato emotivo che emerge in un disagio oppure in un momento di passaggio della nostra esistenza. La Photo Therapy è un metodo esplorativo del profondo che impiega le immagini fotografiche come specchi della memoria. Immagini nelle quali sprofondare tra le luci e le ombre che abbiamo attraversato segnandoci nella nostra intimità.

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La Photo Therapy è un catalizzatore non verbale che attiva sentimenti e memorie a volte escluse per molto tempo dalla coscienza. Le immagini fotografiche conservano i momenti importanti della nostra storia. Volti, anime, simboli, memorie, pensieri che vengono custodite nel tempo e sono sempre capaci di evocare emozioni profonde.

Accade anche a tutti i documentaristi e ai fotografi di reportage. Loro raccontano la storia delle storie del mondo, immortalando schegge di vita capaci di attivare forti sensazioni in chi le osserva. Le fotografie sono colme di oggetti apparentemente invisibili e che invece sono intrise di un intenso significato simbolico. E sono proprio quei dettagli che creano il pathos artistico e che merita sempre di essere indagato e analizzato.

L’osservazione analitica delle fotografie attiva quelle passioni segrete e quei codici simbolici così privati che sarebbe difficile afferrare in modo adeguato se non si viene guidati a un analista preparato.

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