Una battaglia per la nostra salvezza
L’Occidente deve la sua salvezza al sacrificio delle Termopili.
300 Spartani, guidati da re Leonida, si sono immolati per fermare l’avanzata dei 300.000 Persiani dell’esercito di Serse (480 a.C.).
Il mito delle Termopili ha molto da insegnarci. Quello stretto passaggio doveva essere difeso a tutti i costi.
Lo stesso accade in molti momenti della nostra vita in cui ci dobbiamo difendere. Da un lato c’è la ripida parete della montagna. Dall’altro c’è l’abisso del precipizio. Di fronte il nemico. La fuga non è contemplabile.
Quante volte nella nostra esistenza ci siamo trovati in queste condizioni, senza alcuna via di scampo? Sovente, nel percorso di crescita di ciascuno di noi, ci troviamo a dover fronteggiare un nemico, che non ci offre alcuna via fuga. Proprio come alle Termopili.
Quando crediamo di essere stati feriti e sentiamo che nel cadere veniamo sommersi da morti, solo allora potremmo trovare la forza di farci strada, tra gli scudi, il sangue e i corpi, per risorgere a una nuova vita. E iniziare un percorso verso una rinnovata esistenza.
Solo con molto coraggio ci si può salvare.
Lo stesso potrebbe accade nell’affrontare un percorso di Analisi del Profondo, teso alla ricerca della consapevolezza. Ma anche questa volta dovremo incontrare il nemico, il demone che tenta di invaderci, nascosto nella nostra ombra. Quando lo fronteggiamo potremmo chiedere aiuto agli Dei che ci abitano e si prendono cura di noi, nel nostro giardino segreto.
Ma sono sempre troppo pochi coloro che hanno il coraggio di andare alle Termopili per combattere e salvarsi riconoscendo l’autenticità dell’esistenza.
Claudio K. Gallone - Analista Filosofo
(Società Analisi Biografica a Orientamento Filosofico)
email: analisi.gallone@gmail.com
Ricevo a Roma e a Milano
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